Artist statement
La memoria, spesso frammentata e suscettibile di oblio, è un materiale fluido che racconta storie non lineari, personali e collettive.
Attraverso corredi familiari, rocchetti di filo recuperati da mercerie dismesse, oggetti di recupero assemblati tra loro, svolgo un lavoro di archeologia emotiva costruendo reliquie ricamate racchiuse in scatole che le proteggono e le descrivono, ricostruendo visioni e narrazioni.
Restituisco dignità a ciò che è stato dimenticato o nascosto; ogni intervento artistico è un tentativo di dar corpo a un’identità in continua trasformazione, fatta di strati, di odori, di voci sovrapposte, di esperienze tattili che si mescolano.
La mia ricerca è una riflessione sul recupero di sé, un’azione di riscoperta e reinterpretazione che restituisce visibilità a ciò che è rimasto nascosto nelle pieghe della quotidianità, aprendo uno spazio per nuove possibilità di esistenza e comprensione.