Napoli, dicembre 2016
Con la mia città natale ho un rapporto decisamente viscerale. La amo e la odio, mi esalta e mi soffoca, la ammiro e mi spaventa. Quando le sono lontana mi manca, quando sono in giro per le sue strade vorrei essere dovunque ma non lì. Credo che queste foto dicano molto di ciò che questo luogo incredibile è capace di farti provare. L’abissale differenza tra i luoghi ricchi e quelli sgarrupati, la maestosità del passato e l’imponenza del presente. Napoli è Safarà, la bottega transdimensionale di Hamlin. Sai quando ci entri, ma non puoi essere sicuro di uscire.